Assurdità dell'idolatria
IX. - 1. Ma né con frequenti sacrifici né con corone di fiori noi onoriamo quelli che gli uomini, dopo averli effigiati e posti nei templi, chiamarono dèi, poiché sappiamo che sono oggetti inanimati e morti e privi della forma di Dio (infatti pensiamo che Dio non abbia una forma tale quale alcuni dicono di aver imitato per onorarli), ma hanno il nome e la forma di quei malvagi demoni che sono apparsi.
2. Ma che bisogno c'è di dire a voi, che ben lo sapete, in quale modo gli artisti trattano la materia, scolpendo e tagliando e fondendo e battendo? Spesso, perfino ad oggetti vili, dopo aver cambiato solo la forma e aver loro dato una figura, pongono il nome di dèi.
3. II che non solo noi riteniamo irragionevole, ma anche offensivo di Dio, il quale, dotato di gloria ed aspetto ineffabili, in questo modo darebbe nome ad oggetti corruttibili e bisognosi di cura.
4. E che gli artefici di tali oggetti siano dissoluti e che possiedano i vizi tutti quanti (per non annoverarli ad uno ad uno), voi lo sapete bene; corrompono anche le giovani schiave che lavorano con loro.
5. Quale demenza scegliere uomini dissoluti per plasmare e creare dèi da offrire alla venerazione, e porre simili guardie a custodia dei templi dove essi sono collocati, non vedendo che è scelleratezza pensare e dire che degli uomini siano custodi di dèi!
Superiorità della fede in Dio
X. - 1. Noi invece abbiamo appreso che Dio non ha bisogno di offerte materiali da parte di uomini, dal momento che vediamo che è Lui stesso a somministrare ogni cosa; abbiamo imparato, e ne siamo convinti e crediamo, che Egli accoglie solo coloro che imitano il bene che è in Lui, cioè sapienza e giustizia e benignità, e tutto ciò che è proprio di Dio, il quale non può prendere alcun nome che Gli si imponga.
2. Abbiamo appreso anche che Egli, in quanto è buono, ha creato in principio tutte le cose dalla materia informe per gli uomini; e se questi si mostreranno, nei fatti, degni del Suo volere, abbiamo appreso che diverranno degni di vivere con Lui regnando insieme con Lui, resi incorruttibili ed immuni dal dolore.
3. Come infatti, all'inizio, trasse alla vita chi non esisteva, così riteniamo che saranno giudicati degni dell'immortalità e della vita presso di Lui coloro che, nelle loro scelte, preferiranno ciò che Gli è gradito.
4. Incominciare ad esistere non dipendeva da noi; ma seguire ciò che gli è caro, scegliendo con le facoltà razionali di cui Egli stesso ci fece dono, questo sì ci persuade e ci conduce alla fede.
5. E crediamo che sia un vantaggio per tutti gli uomini non essere impediti dall'imparare queste dottrine, ma anzi essere spinti verso di esse.
6. Quanto infatti non furono in grado di fare le leggi umane, lo avrebbe compiuto il Logos divino, se i cattivi demoni non avessero disseminato menzogne ed empie accuse prendendo come alleate le passioni, che in ognuno sono del tutto malvagie e per natura varie. Ma nessuna di queste accuse ci riguarda.
XI. - 1. E voi, sentito dire che noi attendiamo un regno, senza riflessione avete supposto che parlassimo di un regno umano, mentre parliamo di quello divino, come appare anche dal fatto che, interrogati da voi, confessiamo di essere cristiani, pur sapendo che per chi confessa è riservata, come pena, la morte.
2. Se, infatti, ci attendessimo un regno terreno, negheremmo per non essere uccisi e cercheremmo di vivere nascosti per conseguire il nostro scopo: ma, dal momento che abbiamo le speranze rivolte non al presente, non ci diamo pensiero di coloro che ci uccidono: in ogni modo si deve morire.
Siamo vostri alleati per la pace
XII.- 1. Più di tutti gli uomini noi vi siamo utili ed alleati per la pace, dal momento che questo è il nostro pensiero: è impossibile che sfugga a Dio il malfattore o l'avido o l'insidiatore, o anche l'uomo virtuoso, e ciascuno va verso un'eterna pena o salvezza, secondo che meritano le sue azioni.
2. Se tutti gli uomini conoscessero queste verità, nessuno sceglierebbe il male per poco tempo, sapendo di avviarsi alla condanna eterna attraverso il fuoco, ma con ogni mezzo si imporrebbe una disciplina e si adornerebbe di virtù per ottenere i beni che provengono da Dio e tenersi lontano dalle punizioni.
3. Infatti coloro che, a motivo delle leggi da voi imposte, cercano di nascondersi e compiere il male - essi compiono il male perché sanno che è possibile occultarsi a voi che siete uomini -, se comprendessero, e fossero persuasi, che è impossibile che a Dio sfugga qualcosa, non solo compiuto ma anche pensato, anche per le pene minacciate dall'alto sarebbero, sotto ogni aspetto, cittadini onesti, così come anche voi consentirete.
4. Ma sembra che voi temiate che tutti agiscano rettamente e che non abbiate poi più chi punire: ma questo sarebbe proprio da carnefici, non di buoni principi!
5. Noi siamo persuasi che anche questo sia opera di demoni malvagi - come abbiamo detto sopra -, i quali pretendono sacrifici e culto da parte di uomini che non vivono secondo ragione; ma non possiamo supporre che agiate irrazionalmente voi che ricercate pietà e filosofia.
6. Se poi anche voi, come gli sciocchi, stimate le usanze più della verità, fate pure quel che potete; anche i potenti, quando antepongono l'opinione alla verità, possono tanto quanto dei ladri in un deserto.
7. Ma il Logos dimostra che non otterrete buoni auspici, quel Logos di cui sappiamo che, dopo Dio che l'ha generato, non esiste alcuna autorità più regale e più giusta.
8. Come infatti tutti evitano di ricevere in eredità dal padre povertà o dolori o cattiva fama, così pure il saggio non sceglierà ciò che il Logos suggerisce non doversi scegliere.
9. Che tutto questo avverrà, lo predisse - posso affermarlo - il nostro Maestro, figlio ed inviato del Padre e Signore dell'universo, Gesù Cristo, dal quale abbiamo derivato anche il nome di cristiani.
10. Di conseguenza siamo anche ben fermi in tutto ciò che ci è stato insegnato da Lui, poiché i fatti confermano che si compie tutto quanto Egli aveva predetto. Ed è certo opera di Dio sia predire le cose prima che avvengano sia mostrare che sono accadute conforme alla predizione.
11. Potremmo dunque anche a proposito di questi fatti terminare senza aggiungere altro, consci di chiedere cose giuste e vere: ma poiché sappiamo che non è facile che un'anima preda dell'ignoranza si trasformi in breve tempo, abbiamo pensato di aggiungere qualche breve argomentazione per persuadere gli amanti della verità, sapendo che non è impossibile fugare l'ignoranza, se le si contrapponga la verità.
Noi non siamo atei
XIII. - 1. Dunque, quale persona ragionevole non ammetterà che noi non siamo atei, dal momento che veneriamo il creatore di questo universo e diciamo che Egli non ha bisogno di sangue e di libagioni e di profumi, come ci è stato insegnato, e Lo lodiamo, per quanto possono le nostre forze, con espressioni di preghiera e rendimento di grazie per tutto ciò che ne riceviamo, poiché sappiamo che il solo onore degno di Lui è non consumare nel fuoco ciò che da Lui ci viene per il nostro sostentamento, ma distribuirlo fra noi stessi e a quanti ne hanno bisogno?
2. Sappiamo essergli grati, innalzandogli lodi e inni per essere stati creati e per tutti i mezzi atti a procurarci benessere per tutte le qualità dei prodotti e la varietà delle stagioni, ed elevandogli preghiere per vivere poi nell'incorruttibilità, a nostra volta, attraverso la fede in Lui.
3. Dimostreremo poi che a ragione noi veneriamo Colui che ci è stato maestro di queste dottrine, e per questo è stato generato, Gesù Cristo, crocifisso sotto Ponzio Pilato, governatore della Giudea al tempo di Tiberio Cesare; abbiamo appreso che Egli è il figlio del vero Dio, e Lo onoriamo al secondo posto, ed in terzo luogo lo Spirito Profetico.
4. In questo credono di dimostrare la nostra follia, dicendo che noi diamo il secondo posto, dopo l'immutabile ed eterno Dio, creatore di tutte le cose, ad un uomo posto in croce, poiché non conoscono il mistero che vi è dentro: questo vi esortiamo a considerare attentamente, poiché ci apprestiamo a spiegarvelo.
La vita nuova
XIV.- 1. Vi diciamo innanzitutto di guardarvi dal farvi trarre in inganno dai demoni da noi prima accusati, e dal lasciarvi distogliere dal venire a piena conoscenza e dal comprendere quanto vi si dice (si sforzano infatti di avervi come schiavi e servitori: talvolta attraverso apparizioni di sogni, talvolta attraverso astuzie di magia, riducono in proprio potere tutti coloro che in nessun modo lottano per la propria salvezza); così come anche noi, dopo aver creduto nel Logos, ci siamo allontanati da loro, e seguiamo il solo ingenerato Iddio, per mezzo del Suo Figlio.
2. Noi che prima godevamo della dissolutezza, ora amiamo solo la continenza; noi che usavamo arti magiche, ora ci siamo consacrati al Dio buono ed ingenerato; noi che ambivamo, più degli altri, a conseguire ricchezze e beni, ora mettiamo in comune anche ciò che abbiamo e lo spartiamo con i bisognosi.
3. Noi che ci odiavamo l'un l'altro e ci uccidevamo e non spartivamo il focolare con coloro che non erano della nostra stirpe o avevano diversi costumi ora, dopo la manifestazione di Cristo, viviamo in comunità e preghiamo per i nemici e ci sforziamo di persuadere quanti ingiustamente ci odiano affinché, vivendo secondo i buoni comandamenti di Cristo, abbiano la bella speranza di ottenere, insieme con noi, la stessa ricompensa da parte di Dio, signore di tutte le cose.
4. Per non sembrarvi sofisticare, abbiamo ritenuto fosse bene, prima della dimostrazione, richiamare alcuni pochi insegnamenti di Cristo stesso; sia poi compito vostro, di imperatori potenti quali voi siete, esaminare se quanto abbiamo appreso e insegniamo, risponda a verità.
Brevi e concisi sono i suoi discorsi: Egli infatti non era un sofista, ma la Sua parola era potenza di Dio.
Alcuni insegnamenti di Cristo
XV. - 1. Dunque, riguardo alla continenza, disse così "Chi guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio in cuor suo dinanzi a Dio".
2. E ancora: "Se il tuo occhio destro ti scandalizza, cavatelo; infatti è meglio per te entrare con un occhio solo nel regno dei cieli che essere gettato con tutti e due nel fuoco eterno",
3. E ancora: "Chi prende in moglie una donna ripudiata da un altro uomo, commette adulterio".
4. E: "Vi sono alcuni resi eunuchi dagli uomini; vi sono alcuni generati eunuchi; vi sono ancora alcuni che si resero eunuchi per il regno dei cieli; ma non tutti comprendono ciò".
5. Ugualmente anche coloro che contraggono un secondo matrimonio secondo la legge umana sono peccatori dinanzi al nostro Maestro, così come coloro che guardano una donna per desiderarla: infatti viene respinto da Lui non solo chi è adultero di fatto ma anche chi desidera commettere adulterio, poiché a Dio sono palesi non solo le azioni, ma anche le intenzioni.
6. E molti uomini e donne di sessanta o settanta anni, che fin da fanciulli furono ammaestrati negli insegnamenti di Cristo, perseverano incorrotti. E mi vanto di potervi mostrare uomini siffatti sparsi in ogni classe.
7. C'è forse bisogno di parlare dell'innumerevole moltitudine di coloro che si sono convertiti da una vita dissoluta e hanno appreso questa verità? Infatti Cristo non ha chiamato alla conversione i giusti e i sobri, ma gli empi e i dissoluti e gli ingiusti.
8. Così disse: "Non sono venuto a chiamare a conversione i giusti, ma i peccatori". Il Padre celeste vuole infatti la conversione del peccatore, piuttosto che la sua punizione.
9. Quanto poi all'amore verso tutti, così insegnò: "Se amate coloro che vi amano, che cosa fate di nuovo? Infatti anche gli impuri lo fanno. Ma io vi dico: - Pregate per i vostri nemici e amate chi vi odia e benedite coloro che vi maledicono e pregate per coloro che vi calunniano".
10. Quanto poi al fare parte dei beni con i bisognosi, e a non fare nulla per ottenere gloria, così disse: "A chiunque chiede, date, e non fuggite chi vuol chiedervi un prestito. Se infatti prestate a coloro dai quali sperate di ricevere indietro, che cosa fate di nuovo? Anche i pubblicani fanno così".
11. "Ma voi non vogliate accumularvi tesori sulla terra, dove tarlo e ruggine li consumano ed i ladri li rubano; ma accumulate tesori per voi nei cieli, dove né tarlo né ruggine consumano. Che gioverà infatti all'uomo se egli guadagna il mondo intero, ma perde la sua anima? O che cosa darà in cambio di essa? Accumulate dunque tesori nei cieli, dove né tarlo né ruggine li consumano". E: "Siate benigni e misericordiosi, come anche il Padre vostro è benigno e misericordioso e fa levare il sole sui peccatori e sui giusti e sui cattivi".
12. "Non preoccupatevi di che mangerete o di che vestirete. Non valete voi più degli uccelli e delle fiere? Eppure Dio li nutre. Dunque non preoccupatevi di che mangerete e di che vestirete. Il Padre vostro dei cieli sa infatti che avete bisogno di questo. Cercate invece il regno dei cieli e tutte queste cose vi saranno date in sovrappiù. Infatti dove è il tesoro, là è anche la mente dell'uomo".
13. E ancora: "Non fate queste cose per essere visti dagli uomini; se no, non avrete ricompensa dal Padre vostro che è nei cieli".
XVI. - 1. Quanto poi all'essere tolleranti e servizievoli verso tutti, e non iracondi, queste sono le Sue parole: "A chi ti percuote una guancia, offri anche l'altra, e non impedire chi ti toglie la tunica o il mantello".
2 "Chi poi si adira, è colpevole di fuoco. Chi ti costringe a seguirlo per un miglio, seguilo per due. Risplendano le vostre buone opere dinanzi agli uomini, affinché essi, vedendole, ammirino il Padre vostro che è nei cieli".
3. Non bisogna opporre resistenza, né egli ha voluto che fossimo imitatori dei malvagi, ma ci esortò ad allontanare tutti dall'ignominia e dal desiderio del male, attraverso la tolleranza e la mansuetudine.
4. E questo possiamo mostrarlo anche a proposito di molti, che un tempo furono nelle vostre file: da violenti e dispotici che erano, cambiarono vita, trascinati dal seguire la fortezza di vita dei vicini o dall'osservare la mirabile pazienza di loro compagni vessati, o anche dal mettere a prova i colleghi di lavoro.
5. Quanto al non fare, in senso assoluto, giuramenti, e al dire sempre la verità, queste sono le Sue prescrizioni: "Non giurate affatto; ma il vostro sì sia sì e il no, no; tutto ciò che è in più, viene dal maligno".
6. E che bisogna adorare il solo Dio ci persuase dicendo così: "Il massimo comandamento è questo: adorerai il Signore Dio tuo e Lui solo servirai con tutto il tuo cuore e con tutta la tua forza, il Signore Iddio che ti ha creato".
7. E quando gli si avvicinò un tale e gli disse: "Maestro buono"; Egli gli rispose con queste parole: "Nessuno è buono, se non l'unico Dio che tutto ha creato".
8. Coloro poi che non si ritrovano a vivere i suoi comandamenti, non si riconoscano come cristiani, anche se, con la lingua, ripetono gli insegnamenti di Cristo. Infatti disse che si sarebbero salvati non quelli che parlano soltanto ma quelli che compiono anche i fatti.
9. E disse così: "Non chiunque mi dice - Signore, Signore - entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli".
10. "Infatti chi ascolta me, e fa quanto io dico, ascolta Colui che mi ha mandato".
11. "Molti mi diranno - Signore, non mangiammo e bevemmo e compimmo miracoli nel Tuo nome? - Ed allora io dirò ad essi: - Allontanatevi da me operatori di iniquità".
12. "Allora sarà pianto e stridore di denti, quando i giusti risplenderanno come il sole e gli ingiusti saranno mandati nel fuoco eterno".
13. "Molti infatti verranno nel mio nome, vestiti di fuori di pelli di pecora, mentre dentro sono lupi rapaci: dalle loro opere li riconoscerete. Ogni albero che non produce buoni frutti viene tagliato e gettato nel fuoco".
14. Chiediamo dunque anche a voi che si puniscano coloro che vivono non coerentemente con i Suoi insegnamenti e che di cristiano hanno solo il nome.