METODI SANTI PER RECITARE
ILSANTO ROSARIO E ATTIRARE SU DI SE'
LA GRAZIA DEI MISTERI DELLA VITA,
DELLA PASSIONE E DELLA GLORIA
DI GESU' E DI MARIA

V. QUINTO METODO

150 motivi che ci inducono a recitare il santo Rosario

[ 32] Credo: definizione ed essenza del santo Rosario

1° Padre nostro: distinzione del santo Rosario
1a Ave: Rosario quotidiano.
2 a Ave: Rosario ordinario.
3 a Ave: Rosario perpetuo

[ 33] 2° Padre nostro: eccellenza del santo Rosario nelle figure dell'Antico Testamento e nelle parabole del Nuovo.

1 a Ave: la sua potenza contro il mondo nella figura della piccola pietra che senza intervento umano cadde sulla statua di Nabucodonosor e la mandò in frantumi.
2 a Ave: la sua efficacia contro il demonio nella figura della fionda con cui Davide vinse Golia.
3 a Ave: la sua forza contro ogni sorta di nemici della salvezza nella figura della torre di Davide, dove c'erano mille armi di offesa e di difesa.
4 a Ave: i suoi prodigi prefigurati dalla verga di Mosè che fece scaturire l'acqua dalla roccia, rese dolci le acque, divise i mari e fece moltissimi altri prodigi.
5 a Ave: la sua santità nella figura dell'Arca dell'Alleanza che racchiudeva la Legge, la manna e la verga, e nel Salterio di Davide che ne è la figura.
6 a Ave: la sua luce nella colonna di fuoco durante la notte e nella nube luminosa durante il giorno mentre guidava gli Ebrei.
7 a Ave: la sua dolcezza nel miele trovato nella gola d'un leone.
8 a Ave: la sua fecondità nella rete che san Pietro gettò in acqua per ordine del Signore e che non si ruppe sotto il peso di 153 pesci.
9 a Ave: i suoi frutti meravigliosi nella parabola del granello di senapa che, piccolo in apparenza, diventa un grande albero su cui gli uccelli del cielo fanno il loro nido.
10 a Ave: le sue ricchezze nella parabola del tesoro nascosto nel campo e che un uomo sapiente vuole acquistare con ogni suo bene.

[34] 3° Padre nostro: è un dono venuto dal cielo e un grande regalo che Dio fa ai suoi servi più fedeli2.

1 a Ave: Dio è l'autore delle preghiere di cui è composto e dei misteri che contiene.
2 a Ave: la Vergine Santa è l'autrice della forma del Rosario
3 a Ave: san Domenico predicatore e, benche fosse un santo, non riusciva a convertire quasi nessun peccatore.
4 a Ave: era accompagnato da parecchi santi vescovi nelle sue missioni, ma le sue fatiche restavano infruttuose.
5 a Ave: nella foresta di Tolosa egli ottenne, dopo molte preghiere e penitenze, il dono del Rosario.
6 a Ave: entrò in Tolosa, vi predicò il Rosario, conseguì strepitose e grandi benedizioni.
7 a Ave: continuò a predicarlo durante tutta la vita con immenso frutto.
8 a Ave: effetti meravigliosi che il Rosario produceva ovunque venia predicato.
9 a Ave: la decadenza del Rosario.
10 a Ave: il suo rifiorire ad opera del Beato Alano della Rupe.

[ 35] 4° Padre nostro: il Rosario è la triplice corona che viene posta sul capo di Gesù e di Maria, e con la quale è incoronato chi lo recita ogni giorno.

1 a Ave: vi sono tre specie di corone della Vergine Santa. ,
2 a Ave: il Rosario quotidiano è la grande corona.
3 a Ave: i reprobi si coronano di rose già appassite.
4 a Ave: i predestinati incoronano Gesù e Maria con rose perenni.
5 a Ave: gli ebrei incoronano Gesù con spine pungenti.
6 a Ave: i veri cristiani lo incoronano con rose fragranti.
7 a Ave: con la prima parte del Rosario si pone sul capo di Maria la prima corona, quella di sposa, o corona d'eccellenza.
8 a Ave: con la seconda parte la seconda corona, quella di conquistatrice o corona di potenza.
9 a Ave: con la terza parte la terza corona, quella di sovrana, o corona di bontà.
10 a Ave: vi sono tre corone per chi recita il Rosario tutti i giorni: corona di grazie, corona di pace, corona di gloria in questa vita, in morte e nell'eternità.

[36] 5° Padre nostro: il Rosario è sintesi misteriosa delle più belle preghiere della Chiesa.

1 a Ave: il Credo è la sintesi del Vangelo.
2 a Ave: è la preghiera dei fedeli.
3 a Ave: è lo scudo dei soldati di Gesù Cristo.
4 a Ave: il Padre nostro è la preghiera che ha per autore Gesù Cristo
5 a Ave: è la preghiera con cui egli si rivolgeva a ottenendo quanto voleva.
6 a Ave: è la preghiera che racchiude altrettanti misteri quante sono le parole.
7 a Ave: è la preghiera che contiene tutti i nostri doveri verso Dio.
8 a Ave: è la preghiera che sintetizza tutto ciò che dobbiamo chiedere a Dio.
9 a Ave: è la preghiera sconosciuta e recitata molto male dalla maggior parte dei cristiani.
10 a Ave: parafrasi del Padre nostro

[ 37] 6° Padre nostro: il Rosario contiene il saluto angelico, cioè la preghiera più gradita che si possa rivolgere alla Vergine santa.

1 a Ave: l'Ave è il complimento divino che conquista il cuore di Maria.
2 a Ave: è il cantico nuovo del Nuovo Testamento che fedeli cantano uscendo dalla schiavitù del demonio;
3 a Ave: è il cantico degli angeli e dei santi in cielo.
4 a Ave: è la preghiera dei predestinati e dei cattolici.
5 a Ave: è una rosa misteriosa che rallegra la Vergine l'anima.
6 a Ave: è una pietra preziosa che adorna e santifica
7 a Ave: è una moneta di valore che compra il cielo.
8 a Ave: è la preghiera che distingue i salvati dai dannati.
9 a Ave: è il terrore del demonio, il pugno che l'opprime, il chiodo di Sisara che gli trafigge il capo
10 a Ave: parafrasi dell'Ave Maria.

[ 38] 7° Padre nostro: il Rosario è la sintesi divina dei misteri di Gesù e di Maria; in essi si fa memoria della loro vita, passione e gloria.

1 a Ave: i mali e la rovina degli uomini provengono dall'ignoranza e dimenticanza dei misteri di Gesù Cristo.
2 a Ave: il Rosario ci consente di conoscere e ricordare i misteri di Gesù e di Maria, per poterli vivere.
3 a Ave: il desiderio più vivo di Gesù Cristo è stato ed è che ci ricordiamo di lui; a tale scopo ha istituito l'Eucarestia.
4 a Ave: dopo la santa Messa, il Rosario è la preghiera e l'azione più santa che si possa compiere, essendo memoriale e celebrazione di quanto Gesù Cristo ha operato e sofferto per noi.
5 a Ave: il Rosario è la preghiera degli angeli e dei santi in cielo: essi celebrano incessantemente la vita, la morte e la gloria di Gesù Cristo.
6 a Ave: recitando il Rosario si celebrano in un giorno o in una settimana tutti i divini misteri che la Chiesa celebra durante l'anno per la santificazione dei suoi fedeli.
7 a Ave: chi recita ogni giorno il Rosario partecipa a ciò che i santi compiono in cielo come se fossero ancora sulla terra capaci di meritare, perché i fedeli fanno sulla terra quanto i santi fanno nel cielo.
8 a Ave: i misteri del santo Rosario sono specchi in cui i predestinati vedono i loro difetti, e fiaccole che li guidano su questa terra avvolta di tenebre.
9 a Ave: sono fontane di acqua viva del Salvatore, dove attingono con gioia le acque salutari della grazia.
10 a Ave: sono i quindici gradini del tempio di Salomone e i quindici gradini della scala di Giacobbe sui quali gli angeli scendono verso i predestinati e con loro salgono al cielo.

[39] 8° Padre nostro: il Rosario è l'albero della vita che porta frutti abbondanti tutto l'anno.

1 a Ave: il Rosario illuminai peccatori ciechi e induriti.
2 a Ave: converte gli eretici ostinati.
3 a Ave: libera i prigionieri.
4 a Ave: sana i malati.
5 a Ave: arricchisce i poveri.
6 a Ave: sostiene i deboli.
7 a Ave: conforta gli afflitti e i morenti.
8 a Ave: riforma gli istituti religiosi rilassati.
9 a Ave: arresta i flagelli della collera divina.
10 a Ave: rende perfetti i giusti.

[ 40] 9° Padre nostro: il Rosario è una preghiera autorizzata da Dio con innumerevoli miracoli:

1 a Ave: miracoli per la conversione dei peccatori.
2 a Ave: per la conversione degli eretici.
3 a Ave: per la guarigione d'ogni sorta d'infermità.
4 a Ave: per i confratelli morenti.
5 a Ave: per la santificazione delle persone devote.
6 a Ave: per la liberazione delle anime del purgatorio.
7 a Ave: per l'accettazione nella confraternita.
8 a Ave: per la processione del Rosario e per l'olio della lampada del Rosario.
9 a Ave: per la sua recita devota.
10 a Ave: per portarlo su di sé con devozione.

[41] 10° Padre nostro: il Rosario è eccellente perché è stato istituito per nobili fini, che danno molta gloria a Dio e sono molto salutari alle anime.

1 a Ave: ci si iscrive a questa confraternita per fortificarsi in modo mirabile, poiché così si è uniti a molti fratelli e sorelle.
2 a Ave: per ricordarsi continuamente dei misteri del Signore e di Maria.
3 a Ave: per lodare Dio in ogni momento del giorno e della notte, e in ogni luogo del mondo, ciò che non è attuabile quando si è soli.
4 a Ave: per ringraziare nostro Signore di tutte le grazie che ci concede ad ogni istante.
5 a Ave: per chiedergli continuamente perdono dei peccati quotidiani.
6 a Ave: per rendere la propria preghiera più efficace, essendo uniti agli altri.
7 a Ave: per aiutarsi a vicenda nell'ora della morte, che è tanto pericolosa, difficile e decisiva.
8 a Ave: per essere sorretti nell'ora del giudizio da altrettanti avvocati quanti sono i con fratelli del Rosario.
9 a Ave: per essere, dopo la morte, sollevati e presto liberati dalle pene del purgatorio con le Messe e le preghiere offerte per loro.
10 a Ave: per formare un'armata schierata in battaglia al fine di distruggere il regno del demonio e stabilire quello di Gesù Cristo.

[ 42] 11° Padre nostro: il Rosario è il grande tesoro di indulgenze concesse a gara dai Papi.

1 a Ave: indulgenza plenaria delle stazioni quaresimali di Roma e di Gerusalemme, ricevendo la comunione in determinati giorni.
2 a Ave: indulgenza plenaria nel giorno d'iscrizione nella Confraternita.
3 a Ave: indulgenza plenaria in punto di morte
4 a Ave: indulgenza per la recita del Rosario.
5 a Ave: indulgenza per coloro che fanno recitare il Rosario
6 a Ave: indulgenza plenaria per chi si comunica nella chiesa del Rosario la prima domenica del mese.
7 a Ave: indulgenza per la processione.
8 a Ave: indulgenza per chi fa celebrare la Messa del Rosario.
9 a Ave: indulgenza per alcune opere di pietà.
10 a Ave: indulgenza per chi non può visitare la chiesa del Rosario, né fare la comunione, né assistere alla processione

[43] 12° Padre nostro: il Rosario è avvalorato dall'esempio dei santi.

1 a Ave: san Domenico, suo autore.
2 a Ave: il beato Alano della Rupe, suo riformatore.
3 a Ave: i Santi domenicani, suoi propagatori.
4 a Ave: tra i Papi: Pio V, Innocenzo III, Bonifacio VIII che lo fece ricamare su raso.
5 a Ave: tra i cardinali: san Carlo Borromeo.
6 a Ave: tra i vescovi, san Francesco di Sales.
7 a Ave: tra i religiosi: sant'Ignazio, san Filippo Neri, san Felice da Cantalice.
8 a Ave: tra i re e le regine: san Luigi, Filippo I re di Spagna, la regina Bianca di Castiglia.
9 a Ave: tra gli studiosi: Alberto Magno, Navarro, ecc.
10 a Ave: tra i più devoti: suor Maria dell'Incarnazione, celebre pia donna di Roma.

[ 44] 13 ° Padre nostro: i nemici del Rosario sconfitti ce ne mostrano la gloria.

1 a Ave: coloro che lo trascurano
2 a Ave: coloro che lo recitano con tiepidezza e distrazione
3 a Ave: coloro che lo dicono in fretta e per abitudine
4 a Ave: coloro che lo dicono in peccato mortale senza pentirsi.
5 a Ave : coloro che lo dicono per ipocrisia, senza alcuna devozione
6 a Ave : i critici che cercano con astuzia di distruggerlo.
7 a Ave : gli empi che lo combattono con i loro ragionamenti.
8 a Ave : i vili che, dopo averlo abbracciato, lo abbandonano.
9 a Ave : gli eretici che lo attaccano e lo calunniano.
10 a Ave : i demoni che lo odiano e lo distruggono con mille astuzie

[45] 14° Padre nostro: soluzione delle difficoltà che eretici, libertini, negligenti ed ignoranti avanzano per distruggerlo o per non recitarlo.

1 a Ave: il Rosario - si obietta - è una pratica nuova.
2a Ave: è un'invenzione di religiosi per avere del denaro.
3 a Ave: è una devozione da donnicciole che non sanno leggere.
4a Ave: è una superstizione perché si basa sulla ripetizione delle preghiere.
5 a Ave: è meglio recitare i Salmi penitenziali.
6 a Ave: è meglio fare la meditazione che recitare il Rosario.
7a Ave: il Rosario è preghiera troppo lunga e noiosa
8a Ave: possiamo salvarci senza dire il Rosario.
9Ave: tralasciandolo - vien fatto credere - si fa peccato
10 Ave: è un'azione buona, ma non ho tempo per recitarlo

[46] 15° Padre nostro: metodo per ben recitare il rosario

1 a Ave: bisogna dirlo con retta intenzione e con distacco dal peccato.
2 a Ave: santamente senza seconde intenzioni
3 a Ave: attentamente, senza distrazioni volontarie.
4 a Ave: lentamente è dignitosamente, facendo delle pause.
5 a Ave: devotamente, meditando i misteri.
6 a Ave: con compostezza, in ginocchio o in piedi.
7 a Ave: interamente, senza frammentarlo, e tutti i giorni.
8 a Ave: a bassa voce, quando lo si recita da soli
9 a Ave: pubblicamente e a due cori.
10 a Ave: sempre, fino alla morte.

[47] 16° Padre nostro: vari metodi per recitare il Rosario

1 a Ave: può essere recitato pensando ai misteri mentre si dicono semplicemente i Padre nostro e le Ave Maria.
2 a Ave: si può, in ogni mistero, aggiungere una parola alle 10 Ave.
3 a Ave: per ogni decina si può fare una breve offerta.
4 a Ave: si può farne una più lunga.
5 a Ave: in ogni Ave si può avere un'intenzione particolare
6 a Ave: può essere recitato interiormente senza pronunciare le parole
7 a Ave: ad ogni Ave si può fare una genuflessione
8 a Ave: si può aggiungere una prostrazione.
9 a Ave: si può aggiungere una penitenza.
10 a Ave: in ogni decina si può fare memoria dei santi e, secondo l'ispirazione dello Spirito Santo, si possono unire alcuni metodi precedentemente riferiti.

APPENDICI

LE PRINCIPALI REGOLE DEL SANTO ROSARIO

[ 48] 1) Iscriversi nel registro della Confraternita e, potendolo, confessarsi, comunicarsi e recitare il Rosario in quello stesso giorno.
2) Avere un Rosario o corona benedetta.
3) Recitare il Rosario ogni giorno o almeno ogni settimana.
4) Confessarsi e comunicarsi, quando è possibile, nella prima domenica del mese e partecipare alle processioni del santo Rosario.
Sia chiaro tuttavia che nessuna di queste regole obbliga sotto pena di peccato.

DELLA VIRTU' E DELLA DIGNITA' DEL ROSARIO

[ 49] Per mezzo del Rosario molti grandi peccatori e peccatrici si convertivano ben presto a una vita santa, gemevano e piangevano immensamente; persino i bambini si sottoponevano a incredibili penitenze. In tal modo la devozione verso mio Figlio e verso di me fiorì talmente da pensare che gli angeli fossero scesi sulla terra. Cresceva anche la fede, al punto che molti desideravano ardentemente morire per la religione e combattere contro gli eretici.

50] E così ad opera della preghiera di Domenico, a me carissimo, e della potenza di questo Salterio, i paesi dominati dall'eresia si sottomisero alla Chiesa. In virtù di questo Salterio si .elargivano abbondami elemosine, si costruivano, si edificavano ospedali, si conduceva una vita onesta e casta, si compivano meraviglie. Fiorivano pure una esimia santità e il disprezzo del mondo, l'onore della Chiesa, la giustizia dei governami, la pace dei cittadini, l'onestà delle comunità e delle famiglie.
C'è di più: gli operai si mettevano al lavoro solo dopo avermi salutata con il mio Salterio e non prendevano il riposo se prima non mi avevano devotamente pregato in ginocchio con esso. Se nella notte si fossero ricordati di aver omesso il mio Salterio, immediatamente si alzavano dal letto e mi salutavano con maggior rispetto misto a pentimento. Tanta era poi la stima per il Rosario che i suoi devoti erano subito considerati come membri di questa confraternita. Di un peccatore pubblico o di un bestemmiatore si diceva quasi come un proverbio: "costui non è frate domenicano ". . .
Non posso tacere i tanti segni e prodigi che per mezzo di questo Salterio ho compiuto in diverse regioni del mondo: ho fermato la peste generale, ho placato guerre atroci, ho del tutto impedito il versamento di sangue, ho allontanato il pericolo delle febbri e di ogni male nocivo al corpo. Allora veramente il mondo godeva i miei doni, gli angeli si rallegravano per i vostri Salteri, la Trinità se ne compiaceva, mio Figlio si allietava di questa grande gioia, e io sperimentavo in esso una felicità inimmaginabile.

[ 51] Dopo la Messa, direi che il Rosario è la cosa più gradita tra le opere della Chiesa".
Questo disse in un'apparizione al beato Alano la Vergine Maria (Libro IX, De dignitate psalterii...).
In seguito alle esortazioni del beato Domenico, tutti i fratelli e le sorelle del suo Ordine servivano mio Figlio e me con somma e indicibile devozione, recitando continuamente questo Salterio della Trinità. Ognuno recitava almeno un Salterio di 15 decine al giorno; consideravano perduta la giornata in cui avessero mancato a questo impegno.
Era tale la stima per questo Salterio, che i frati di san Domenico andavano più volentieri in chiesa o al coro. E se qualcuno di loro mostrava segni di pigrizia nel proprio lavoro, gli si diceva in tono confidenziale: "Caro fratello, tu non reciti più il Salterio di Maria, o lo dici senza devozione.

DIGNITÀ DEL SALUTO ANGELICO

[ 52] " Gli angeli in cielo rivolgono alla beata Vergine Maria questo saluto: Ave, non a voce ma nella mente. Essi infatti sanno che per mezzo di tale saluto la rovina degli angeli è stata riparata, Dio si è fatto uomo e il mondo è stato rinnovato" (B. Alano, De origine et progressu fratemitatis, c. VII) .
"lo stesso, conoscendo la forza dell'annuncio del Signore, recitavo questo saluto con molto fervore. E, in verità, nel mio essere naturale umano io pregavo Maria nel suo essere soprannaturale divino di grazia e di gloria " (beato Alano).
"La beatissima Vergine appare di notte ad una consorella della confraternita di S. Maria mentre riposava nel suo giaciglio e le disse: Non aver paura, figlia mia, della tua tenera Madre alla quale ogni giorno rendi pii servizi, ma ti raccomando di perseverare. Sappi infatti, che al saluto angelico io provo tale gioia che nessuno mai può spiegare" (Guillaume Pepin, Rosario aureo, sermone 47).

[ 53] Ciò è confermato da una visione di santa Gertrude. Nelle sue Rivelazioni, libro IV, c. XI, si legge: "Al mattino di una festa dell 'Annunciazione della beata Vergine Maria, mentre nel monastero dove ella risiedeva si cantava l' Ave Maria, santa Gertrude vide abbondanti rivoli che partendo dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo in soavissimo émpito nel cuore della Vergine Madre, e dal cuore di lei ritornavano impetuosi verso la propria sorgente. Da questo flusso della Trinità scaturiva per Maria il dono di essere la più potente dopo il Padre, la più sapiente dopo il Figlio e la più amorevole dopo lo Spirito Santo. In quell'occasione la santa apprese anche che ogni qualvolta i fedeli recitano il saluto angelico, i tre ruscelli misteriosi circondano con maggiore impetuosità e abbondanza la beatissima Vergine, si precipitano nel santissimo cuore di lei, e dopo averla inondata di dolcezza ritornano in seno a Dio. Così essi rifluiscono con mirabile gaudio verso la loro sorgente, e da questo fluire si diffondono vene di gioia e di salvezza eterna su ciascuna persona degli angeli e dei santi e su quanti in terra ricordano lo stesso saluto, da cui si rinnova ogni bene in tutti coloro che sono raggiunti dalla salvifica incarnazione del Figlio di Dio " .

[54] Ed ecco le parole che la beata Vergine disse in una visione a santa Matilde: "Nessuno giunge mai a scoprire cosa più grande di questo saluto. Ed è impossibile salutarmi in modo più dolce che con le stesse parole piene di rispetto con le quali Dio Padre mi ha salutata".
Il beato Dionigi il Certosino così racconta a proposito dell'apparizione della beata Vergine ad un suo devoto: "Ecco, scritte su questo manto, tutte le Ave Maria che mi hai rivolto. Quando quest'altro lembo del manto sarà pieno di Ave Maria io ti porterò nel regno del mio dilettissimo Figlio ".
Riccardo di san Lorenzo dice: " Salutiamo Maria con il cuore, la bocca e le opere, perché ella non abbia a dire a buon diritto: 'questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me' " (De laudibus Virginis, 1.III).

[55] "Motivi per cui all'inizio delle prediche si recita l' Ave Maria:
1. L'esempio dell'angelo. La Chiesa militante imita in quanto è possibile la condotta dell'angelo Gabriele, il quale prima di dare a Maria l'annuncio della buona Notizia con le parole: "Ecco, concepirai nel grembo e darai alla luce un bambino", la salutò rispettosamente con l' Ave . Così la Chiesa, prima di annunciare il Vangelo, saluta Maria. Perché dall'ascolto di questo saluto, gli uditori della parola di Dio traggano più frutto.
2. I predicatori fanno le veci dell'angelo. Affinché gli uditori generino il Cristo con la fede, occorre che essi ottengano questa grazia dalla beata Vergine, la quale per prima lo generò. E così essi stessi diverranno Madri del Verbo di Dio. Senza Maria essi non possono generare il Cristo.
3. Per ottenere l'aiuto della beata Vergine. Risulta infatti dal Vangelo quanto sia efficace il saluto angelico.
4. Per evitare i grandi pericoli della predicazione: Maria, l'illuminatrice, illumina i predicatori.
5. Perché gli uditori, sull'esempio di Maria, ascoltino più attentamente e conservino con maggior cura la parola di Dio.
6. Perché il demonio, nemico del genere umano e tremendo avversario del Vangelo sia cacciato lontano: " Poi viene il diavolo e porta via la parola dai loro cuori, perché non credano e si salvino "5.

[ 56] Clemente Losow nel suo primo discorso sul Rosario racconta: "Morto san Domenico e accolto in cielo, la devozione del Rosario s'era affievolita e quasi spenta. Fu allora che una spaventosa epidemia cominciò a devastare varie regioni. Gli abitanti, non sapendo che cosa fare, si recarono da un santo eremita che con grande austerità viveva nella solitudine, e lo supplicarono di raccomandarli a Dio nelle sue preghiere. Il santo uomo implorò con maggior fervore la Madre di Dio perché si degnasse di soccorrerli quale avvocata dei peccatori. La Vergine apparve e gli disse: "Essi hanno abbandonato le mie lodi, perciò sono stati colpiti da questi mali. Riprendano la devozione che avevano nel tempo passato e sperimenteranno il mio patrocinio. Allontanerò da loro la peste, provvederò alla loro salvezza purché mi onorino 50 volte con l'angelico saluto, aggiungendo un Padre nostro ogni l0 Ave, e così via. Gradisco molto questo genere di salmodia.
Quelli accolsero il comando della Vergine, annodarono ramoscelli e bastoncini facendone grani del Rosario e pregarono così con tutto il cuore".

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